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Hausübung
Italienisch

Karl-Franzens-Universität Graz - KFU

2011, Fausto De-Michele

Ferdinand D. ©

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ID# 14339







Compito

I tre porcellini

Cerano una volta tre porcellini. La loro mamma non poteva tenerli con sé, per questo li mandò per il mondo.

Il primo porcellino incontrò un uomo con una fascina di paglia. “Mi daresti un po’ di paglia?” gli chiese. L’uomo lo accontentò. Cosi il porcellino si mise al lavoro e costruì una casetta per se. In pochissimo tempo aveva finito.

Un attimo dopo il lupo si presentò alla sua porta. “Porcellino, porcellino fammi entrare!” gridava. Il porcellino rispose: “No caro neanche per idea.” “Allora io sbufferò e soffierò e farò volar via la tua casetta”, gridò il lupo e sbuffò e soffiò, fece volar via la casetta e mangiò il povero porcellino.

Il secondo porcellino incontrò un uomo che aveva un fascia di legno. “Mi daresti un po’ di questa legna?” gli chiese. L’uomo lo accontentò e il porcellino si mise al lavoro per costruire una casetta. In poco tempo finì il lavoro. Dopo un po’ passò il lupo. Il lupo bussò alla porta e disse: “Porcellino, porcellino fammi entrare!”. Il porcellino rispose: “No caro, neanche per idea”. “Allora sbufferò e soffierò e farò volare via tua casa”, gridò il lupo e sbuffò e soffiò e sbuffò e soffiò ancora finche la casetta volò via e mangiò il secondo porcellino.

Il terzo porcellino incontrò un uomo con un carico di mattoni. “Mi daresti un po’ di quei mattoni?”, gli chiese. L’uomo lo accontentò e il porcellino si mise subito al lavoro per costruirsi una casa. Ci volle parecchio tempo ma alla fine la casetta fu pronta. “Porcellino, porcellino in paese c’è una fiera ti piacerebbe venirci con me?” chiese il lupo. “Certo”, rispose il porcellino. “A che ora sarei pronto?” “Alle tre di pomeriggio”, rispose il lupo. “Va bene sarò pronto” disse allora il porcellino.

Appena il lupo se ne fu andato il porcellino uscì di casa per conto suo. Alla fiera comprò una botticella per il burro. Sul camino di casa vide arrivare il lupo, allora s’infilò nella botticella la fece rotolare giù per la collina e spaventò mortalmente il lupo che se la diede a gambe.

Il giorno dopo il lupo tornò alla carica. “Ieri mentre andavo alla fiera sono quasi stato investito da una cosa rotonda che mi è venuto addosso rotolando.” Il porcellino si mise a ridere e li disse: “Quello che ti ha tanto spaventato ero io, sono andato alla fiera da solo e ho comprato una botticella per il burro, quando ti ho visto arrivare mi sono infilato dentro e sono rotolato giù per la collina.” A sentire questa storia il lupo si arrabbiò moltissimo e disse al porcellino che sarebbe sceso dal camino e l’avrebbe mangiato. Poi andò a prendere una scala e salì sul tetto.

Il porcellino peró aveva preparato un bel fuoco su cui aveva appeso un pentolone pieno d’acqua. Dopo un po’ l’acqua si mise a bollire. Il lupo come promesso scese dal camino e finì dentro il pentolone. Allora il porcellino chiuse il coperchio e fece cuocere il lupo preparando un ottimo stufato che mangiò quella sera stessa. Da quel giorno visse felice e contento.


 

Cappuccetto Rosso

Una splendida mattina d’estate il taglialegna partì dalla sua casa per la foresta. Nella casa c’era una piccola bambina che si chiamava Cappuccetto Rosso perché indossava sempre un mantello rosso che la mamma aveva cucito.

La madre disse a lei: ” Va a trovare la nonna e portele il cestino con i dolci, non fermarti, stai sulla strada e non parlare con nessuno”.

Cappuccetto Rosso incontrò il lupo per strada.

“Buon giorno piccolo” disse il lupo. Lei non lo conosceva e rispose: “Buon giorno.”

“Dove stai andando?” chiese il lupo. “Sto andando dalla nonna e temo che abbia perso la strada.”

“Che cosa hai nel cestino?” chiese il lupo. “Buoni dolci per la nonna” rispose Cappuccetto Rosso.

“Abita da sola tua nonna?” chiese il lupo. “Sì da sola.”

Il lupo disse: “ Dimmi, dove abita la tua nonna, è molto distante?” “No, non è tanto lontano da qui, è vicino al mulino.” Rispose Cappuccetto Rosso.

Il lupo augurò un buon giorno a Cappuccetto Rosso, e lei continuò il viaggio. Il lupo conosceva bene il bosco e prese una scorciatoia.

Quando arriverò alla casa della nonna guardò dalla finestra se la nonna era veramente da sola e bussò alla porta.

“Chi è?” chiese la nonna. “Sono io, Cappuccetto Rosso” rispose il lupo con una dolce voce.

Il lupo entrò alla casa e stava per mangiare la nonna quando sentì arrivare Cappuccetto Rosso. Subito il lupo chiuse la nonna nell’armadio e si mese la cuffia da notte della nonna.

Cappuccetto Rosso bussò alla porta. “Chi è?” disse il lupo. “Sono io, Cappuccetto Rosso”. “Entra mia cara” disse il lupo.

Lei entrò e visse il lupo che stava sotto le coperte e disse: “ Spero che tu stia meglio oggi nonna.” Gli occhi del lupo brillavano nel buio.

“Che occhi grandi che hai” disse Cappuccetto Rosso.“ ”Per vederti meglio piccina.”

“Che orecchie grandi che hai nonna.” “Per sentirti meglio”, rispose il lupo.

“Che denti grandi che hai”, gridò Cappuccetto Rosso. Per mangiarti meglio ringhiò il lupo.

All’improvviso il taglialegna aprì la porta e portò la sua ascia. Il lupo visse questo, saltò dalla finestra e corse nel bosco.

Il taglialegna entrò nella casa e sentì un rumore dall’armadio. Dentro ci trovarono la nonna che stava bene.


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